Il dialogo strategico: le tentate soluzioni.

12/07/2024

…dottore, ho un PROBLEMA.

Dottore, ho un PROBLEMA, mi piacerebbe seguire il suo progetto di miglioramento del benessere, mi piacerebbe avere un rapporto migliore con il mio corpo, vorrei calare di peso, vorrei buttare al vento i miei chili di troppo, vorrei essere più elastica, vorrei fare con maggiore facilità le scale, vorrei non sentirmi sempre, con il fiatone pesante, dopo aver fatto la spesa, vorrei, vorrei… ma ho provato tante volte a mettermi a dieta, a fare una attività motoria costante, senza successo, forse è una questione di genetica, forse ho le ossa troppo grosse, le mie articolazioni sono “croccanti”, non sono capace di resistere alle tentazioni dei dolci, la notte spesso, una forza misteriosa mi sveglia trasportandomi davanti al frigorifero , obbligandomi, infine, a svuotarlo…

Queste sono un piccolo concentrato di racconti che ascolto nella quotidianità della mia vita professionale.

Ho imparato ad ascoltare nel tempo le problematiche delle persone, che senza alcuna distinzione di sesso e livello culturale, spesso lamentano dei blocchi nel loro comportamento. Trovando delle criticità sul concetto di problema, di ricerca di comprensione dello stesso nella rilettura del passato e sulle procedure, che sono state eseguite, per superare gli ostacoli. Ovviamente scarsamente infruttuosi, se non addirittura auto colpevolizzanti.

Da questa necessità professionale, nasce l’interesse di approfondire le tematiche relative ad un diverso approccio di ascolto. Il dialogo strategico.

Cosa vuol dire “strategico” ?

Tutto ciò che è strategico, contempla un obiettivo e contempla tutta la strada, da dove sono adesso per raggiungere quell’obiettivo, nel modo più efficace ed efficiente.

Applicarlo al dialogo significa, stabilire un contatto con l’altra persona, con sapienza retorica, per raggiungere il risultato prefissato mediante l’arte del dialogo. Questo passo è estremamente essenziale. L’ascolto con attenzione è un grande facilitatore umano, spesso dimenticato nelle nostre pratiche ambulatoriali. E’ altresì importante la scelta del momento giusto. La frequenza, intesa come stato, l’energia delle persone, deve creare il mix giusto all’ascolto e quindi all’innesco della corretta comunicazione. Fraintendere è la porta della incomunicabilità e delle incomprensioni

Ma entriamo più nello specifico sul concetto di problema.

I problemi esistono poiché esistono le soluzioni ai problemi. Quindi se noi abbiamo un problema è perché, paradossalmente, esiste la sua soluzione. Questo è un concetto molto forte della terapia strategica breve sul quale si può costruire la base della terapia. 

Sempre sul piano della provocazione, per esplicitare meglio il concetto, consideriamo la morte, tecnicamente, non è un problema, perché, semplicemente non c’è soluzione. Colui che muore non si pone il problema. Viceversa, una malattia, uno stato di salute non ottimale, è un problema perché esistono le soluzioni, un farmaco, un cambio di uno stile di vita. 

Quindi la situazione che stiamo vivendo, è un problema oppure un fatto? Le situazioni che non hanno soluzioni sono date di fatto, che possiamo accettare oppure imparare a gestire anche dal punto di vista emozionale.

Viceversa, una situazione problematica, che ci limita e ci condiziona, ha una soluzione. Siamo entrati nel mondo dei problemi. Sapere inquadrare bene i problemi, riconoscendone la loro essenza, ci mette di fronte la potenziale scalata al raggiungimento della vetta delle soluzioni. Sbloccando il meccanismo inceppato che crea il problema. 

Dopo avere inquadrato il problema, dobbiamo analizzarlo nel dettaglio per cambiare la dinamica per raggiungere la soluzione.

Dove devo cercare la soluzione del problema?

Solitamente noi, come cultura, ci poniamo il quesito: quando, perché e come è nata questa situazione problematica? Cercandola sistematicamente nel passato, nella errata idea che, conoscendone la causa, per ovvie motivazioni, si dovrebbe automaticamente raggiungere le soluzioni.

La ricerca di una causa, nel passato, fornisce la spiegazione, non la soluzione. La consapevolezza non ci avvicina al cambiamento. Anzi, innesca altre domande nel recupero della verità nel passato. Spesso come ricerca infinita. Noi, tuttavia, NON possiamo modificare il passato, possiamo solo comprenderlo ed accettarlo

Diversamente dobbiamo cercare le soluzioni più coerenti, rivolgendo lo sguardo al presente e al futuro. Le nostre azioni del presente sono determinate dalle nostre proiezioni del futuro.

Prenotare un treno, organizzare una riunione, preparare una cena, è espressione della volontà di organizzare la nostra vita del futuro. È ovvio che il passato, abbia qualche valenza nelle nostre scelte del futuro; tuttavia, noi siamo portati ad analizzare il presente per il futuro. Focalizzandoci sul qui e ora, ci permette di guardando avanti.

Quindi non perché abbiamo un problema, ma cosa stiamo facendo per gestirlo. Cercando di essere flessibili nella ricerca di una soluzione.

Altro concetto essenziale, mediato dalla terapia strategica breve, è FARE, non PENSARE. Agire, non rimanere immobili. Spesso pensare troppo, determina la persistenza del problema.

Come funziona un problema?

La maggior parte dei problemi è determinata da schemi comportamentali.

Le tentate soluzioni, nostri tentativi, cioè, di risoluzione, senza ottenerne una funzionale, o se funzionale, per breve durata. Questo capita in molte situazioni della vita, nei rapporti di coppia, nei rapporti lavorativi. Dobbiamo analizzare le tentate soluzioni per capire il funzionamento. Analizzando anche quelle modalità che nel passato ci hanno consentito di raggiungere il superamento del problema. Nell’ottica di capire le dinamiche per cambiare l’inerzia delle nostre scelte.

Molte volte gli obiettivi da raggiungere sono molto complessi, nasce quindi la necessità di mettere in gioco delle strategie, come quella dello scalatore, ad esempio. Suddividere cioè i problemi, in piccoli problemi e gli obiettivi, in micro obiettivi.

Da queste poche e semplici parole, si evince il concetto positivo, della possibilità di affrontare e superare le problematiche, di una vita sub ottimale, in modalità funzionali, attraverso strategie che un mental coach esperto sa dipanare.

Questo approccio mi consente di affrontare i problemi in maniera diretta e focalizzata, ottenendo risultati efficaci attraverso soluzioni pratiche e sostenibili. La mia esperienza dimostra che l'azione consapevole, basata su strategie collaudate, può trasformare le difficoltà in opportunità di crescita e miglioramento. Sono qui per supportarvi con un approccio pragmatico e orientato ai risultati.

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