Metodo Happygenix


Il metodo di medicina integrata che ti riporta in equilibrio ed in perfetta salute per farti performare al meglio in ogni fase della vita.

Happygenix aiuta ad acquisire nuove abitudini di vita, facilmente perseguibili nel tempo grazie ai benefici che si ottengono.

Il corpo è un organismo perfetto in continua ricerca di allostasi ovvero della capacità di mantenere l’equilibrio attraverso il perpetuo cambiamento.

L’avanzare dell’età, la componente genetica e l’epigenetica influenzano il nostro equilibrio ormonale e immunitario e la capacità di mantenerci longevi con il massimo stato di salute ed energia.

Nel metodo Happygenix il paziente è parte attiva del processo e sono le sue scelte consapevoli che influenzano il suo stato di salute o malattia, di longevità o senescenza.

Oggi la vita media si sta allungando sempre di più per la gioia di molti. La realtà riscontra, tuttavia, una possibile negatività: molte persone vivono gli ultimi 25/30 anni di vita con patologie multiple e croniche, che implicano una qualità di vita scadente e una limitazione della propria libertà.


EPIGENETICA: ELEMENTO CARDINE PER LA SALUTE DELL’INDIVIDUO

Da qualche decina di anni si è scoperto che l’epigenetica, senza alterare la sequenza del DNA, influisce sulla sua espressione, accendendo o spegnendo alcuni geni.
L’epigenetica è di fatto la somma degli effetti dei nostri comportamenti e dell’ambiente che ci circonda:

  • l’ambiente in cui viviamo,
  • l’incidenza dell’inquinamento e delle radiazioni,
  • il modo in cui siamo in grado di elaborare stimoli e stress,
  • la capacità di intessere relazioni interpersonali soddisfacenti,
  • le abitudini alimentari,
  • l’assunzione di nutraceutici (ovvero prodotti contenenti composti attivi estratti da alimenti di origine vegetale che svolgono un’azione benefica se assunti in dosi concentrate),
  • l’assunzione di integratori (prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive),
  • l’assunzione di alimenti funzionali (che contengono un insieme di ingredienti che possono migliorare alcune specifiche funzioni dell’organismo umano, associate anche alla prevenzione ed al trattamento di alcune particolari patologie)
  • la pratica di un’attività motoria costante e diversificata.

Ciò significa che possiamo condizionare il nostro stato di salute o di malattia, di longevità o senescenza. La buona notizia è che queste scelte sono reversibili, ovvero adottando un sano stile di vita possiamo da subito influire sull’espressione dei nostri geni!

E’ stato addirittura scoperto che i cambiamenti epigenetici che adottiamo hanno un’influenza anche sulla salute delle generazioni successive, possono cioè essere trasmessi dai genitori ai figli e ai nipoti in un meccanismo chiamato “Ereditarietà Epigenetica Transgenerazionale” (TEI).


INFLAMMING E SALUTE SUBOTTIMALE

Molte persone vivono in uno stato subottimale di salute per anni, ignorando gli effetti che le cattive abitudini e gli inappropriati stili di vita possono causare sull’organismo nel tempo.

In particolare l’inflammaging (inflammation + aging) è di fatto quello stato infiammatorio cronico a bassa intensità che incide sulla salute e l’avanzamento dell’ invecchiamento. L’inflammaging ha effetti sistemici su tutto l’organismo che possono contribuire alla comparsa di diverse patologie degenerative, cardiovascolari, cerebrali, endocrine, autoimmunitarie, articolari ed epatiche.

Oltre a cause genetiche, l’inflamming può essere attribuito a errate abitudini, quali diete con alimenti infiammatori, fumo, alcol, sedentarietà, disequilibri ormonali, disbiosi intestinali, cure farmacologiche prolungate e stress cronico.

I principali sintomi sono:

  • dolore e malessere diffusi,
  • stanchezza e spossatezza,
  • insonnia,
  • disturbi gastrointestinali ed epatici.

Da qui l’esigenza di un approccio medico integrato che agisca modificando o settando le abitudini su 4 pilastri fondamentali. 

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ALIMENTAZIONE

Ogni alimento può essere considerato un farmaco naturale che contribuisce alla salute o all'infiammazione o alla malattia del nostro corpo.

Ogni cibo apporta uno stimolo infiammatorio, ormonale e neuro-trasmettitoriale (di azione chimica sul cervello) positivo o negativo. Ogni alimento può avere un effetto diverso in base all'età, al timing di assunzione, alla qualità e agli abbinamenti. Ci sono cibi potenziativi e cibi nettamente depotenzianti per il nostro organismo.

In generale nel mondo occidentale assumiamo quantità eccessive di cibo, ricco di calorie vuote, in particolare zuccheri, con poche sostanze nutritive. Inoltre assumiamo troppi carboidrati.

  • Dovremmo assumere più cibi freschi, poco elaborati e raffinati, dando priorità alle verdure crude e cotte, soprattutto quelle amare che hanno un’incidenza positiva sul fegato, abbinandole a proteine nobili quali pesce, uova, carni bianche di origine biologica se possibile.
  • I carboidrati andrebbero assunti in dosi limitate, unicamente integrali in modo da evitare i picchi glicemici.
  • Da eliminare o limitare al massimo gli zuccheri, i carboidrati raffinati, i latticini, gli alcolici, le farine bianche, il sale. Tutti alimenti pro infiammatori.

Il cibo ha un effetto sul nostro microbiota intestinale, che concorre alla modulazione del sistema immunitario. Il cibo influisce sull'equilibrio ormonale, può contribuire al rialzo dell’insulina, di cortisolo e di altri ormoni che condizionano la nostra salute. Fondamentale conoscere il timing della nutrizione e differenziare la dieta a seconda delle epoche di vita, delle necessità nutrizionali, ormonali e metaboliche.

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ALLENAMENTO FISICO

Un buon allenamento è dato da un mix di sessioni cardio, di stretching e di forza e dalla giusta programmazione.

Per ottenere discreti benefici dovremmo allenarci tra i 100 e 300 minuti alla settimana.

Ogni tipologia di allenamento offre benefici diversi.

CARDIO: utile per la prevenzione cardiovascolare, l'insulino-resistenza e la riduzione del peso, purché l’attività sportiva venga eseguita a bassa intensità per un periodo lungo, non inferiore all’ora. Ottimali la corsa, la camminata, la bicicletta e il nuoto. L’esecuzione a bassa intensità favorisce il consumo dei grassi.

STRETCHING: per aumentare flessibilità ed estensione articolare, migliorare la coordinazione, attenuare la tensione muscolare.

FORZA: soprattutto dopo i 40 anni, quando aumenta la tendenza alla sarcopenia (perdita della forza, della quantità e della qualità della massa muscolare), è fondamentale inserire nel proprio allenamento settimanale almeno 2 sessioni di forza da 40/60 minuti. Ogni 2/3 mesi l’allenamento andrebbe rivisto insieme a un personal trainer per rivedere la progressione e l’intensità del carico. Fondamentale, dopo l’allenamento di forza, il recupero: il cortisolo aumenta durante lo sforzo mentre il testosterone e l’ormone della crescita aumentano nella fase di riposo per permettere al corpo di recuperare.

Dopo lo sforzo è importante introdurre, entro al massimo 40 minuti dall'allenamento (finestra anabolica), le proteine per favorire la fase anabolica, ovvero di ricostruzione muscolare. Se si desidera, questa è la fase ideale per concedersi qualche sfizio, ad esempio un dolce. Consigliate sono le proteine isolate del latte. 

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LAVORO INTERIORE

La mente è fortemente connessa con lo stato di benessere o di patologia del corpo. L’approccio basato sulla PNEI ovvero la Psico Neuro Endocrino Immunologia, di fatto considera la mente come starter dell’equilibrio funzionale dei vari sistemi. In particolare lo stress prolungato favorisce la produzione di cortisolo, un ormone che può creare:

  • sovrappeso,
  • ritenzione idrica,
  • iperinsulinemia,
  • iperglicemia,
  • perdita di massa muscolare,
  • disturbi della memoria,
  • stanchezza persistente,
  • alterazione del riposo notturno.

Anche il riposo notturno è fondamentale per il dimagrimento: di fatto attiva quattro principali ormoni favorendo l’aumento della melatonina che regola il ritmo circadiano, la diminuzione del cortisolo che favorisce l’aumento della glicemia e dei grassi presenti nel sangue, la diminuzione della grelina, l’ormone che stimola la fame e l’incremento della serotonina che stimola la serenità.

Ecco perché, attraverso sedute cadenzate con il lifestyle coach e, dove necessario, con lo psicologo, vengono apprese tecniche di gestione e controllo dello stress, quali yoga, meditazione, tai chi, qi gong, respirazione. Inoltre si impara a cambiare le abitudini errate, eliminare le credenze depotenzianti e a instaurare quelle potenzianti, ad avere un rapporto equilibrato con il cibo, senza considerarlo gratificazione o consolazione ma piuttosto un prezioso alleato nella costruzione del proprio benessere. Il segreto è apprendere delle pratiche che si mantengano nel tempo. Solo così sarà possibile raggiungere e mantenere lo stato di benessere desiderato. 


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MEDICINA


I cibi spesso non hanno un adeguato apporto nutrizionale. Si parla infatti di micro-carenze croniche che, alla lunga, possono generare uno stato subottimale di salute e addirittura contribuire a generare delle vere patologie. Fondamentali quindi gli integratori e i nutraeceutici che contribuiscono:

  • alla diminuzione della glicazione,
  • al contenimento dell’ossidazione,
  • alla diminuzione dell’infiammazione,
  • alla detossificazione dell’organismo e
  • al miglioramento del sistema immunitario.

Dopo una visita accurata ed eventuali esami di laboratorio, ogni paziente riceve una terapia mirata che tiene conto delle precise patologie o carenze, della fascia di età, dello stile di vita.  

Alcuni dei principali test che potremmo valutare:

  • Anamnesi alimentare
  • Protocollo d’indagine per individuare le criticità delle abitudini alimentari del paziente e le possibili sensibilità
  • Test fecale
  • Indagine per rilevare la presenza di uno stato infiammatorio in atto
  • Test epigenetico
  • Indagine che contribuisce, insieme alle analisi di laboratorio, ad individuare in profondità le cause di una patologia o di uno stato subottimale di salute
  • BIA Test impedenziometrico
  • Esame non invasivo, che misura i valori di acqua intra ed extracellulare e consente di valutare la composizione corporea di massa grassa e magra ed un eventuale stato infiammatorio della matrice, ovvero della sostanza in cui si trovano immerse le cellule dei tessuti
  • Valutazione psicologica. Lo stato emozionale del paziente può influire in modo significativo anche sullo stato di salute generale

Il quadro generale che emerge da questa serie di test fornisce utili informazioni per la formulazione di una diagnosi mirata all’origine del sintomo riportato dal paziente.