"Ore 18.30 domani è lunedì, ci sarà una riunione molto importante, con la presenza del consiglio di amministrazione e dell’amministratore delegato. Sono nervoso, sto da giorni preparando la relazione, soprattutto sono diverse notti che osservo il soffitto ..."
“... Sono preoccupato, vorrei scappare, stare in solitudine, tuttavia mi sento quasi paralizzato. La sensazione di paura mi attanaglia la bocca dello stomaco, non riesco a mangiare e malgrado questo mi sento sazio. Benché la temperatura dell’ambiente sia confortevole, sento freddo e tutti i muscoli del corpo sono contratti. Avverto spesso lo stimolo di andare in bagno.”
La vita frenetica, i ritmi stressanti, l’asticella sempre più alta chiesta dalle aziende ai manager creano uno stato di allerta costante, uno stimolo stressogeno che ci rinnova la risposta all’evento allarmante con la paura, a cui rispondiamo con la Preoccupazione. Tutto il corpo è presente e partecipe a questo stato di malessere.
La preoccupazione subentra proprio per evitare la paura, ovvero la paura di gestire qualcosa di pericoloso.
In realtà, dalle statistiche risulta che il 97% delle cose di cui ci preoccupiamo non si verifica mai.
Quando sappiamo di poter affrontare un pericolo subentra la rabbia, con la conseguente risposta di attacco; quando sentiamo di non potercela fare, subentra la paura e scappiamo. Ci fa percepire dei potenziali problemi, spesso amplificandoli e tutto questo viene vissuto in uno stato di profondo stress.
I nostri comportamenti nascono perché in qualche momento della nostra esistenza hanno avuto successo. A volte, preoccuparsi ha funzionato perché ci ha salvato da paure più grandi. Il fatto che questo atteggiamento, il preoccuparsi, sia stato funzionale, ci porta ad adottare quello che in termine tecnico viene appellato come le “tentate soluzioni ridondanti”. Modalità che possono essere etichettate come “abitudini”. Percorsi mentali facilitati che adottiamo ormai con il pilota automatico. Preoccuparsi è un’abitudine e come tutte le abitudini è gratificante perché è il meccanismo che sostiene la ripetizione di un comportamento. Diventando automatica, toglie la consapevolezza della situazione.
In conclusione, gestire lo stress e le preoccupazioni è un processo che richiede consapevolezza e dedizione. Ricorda, non sei solo nel tuo viaggio verso una vita più serena e produttiva. Non permettere allo stress di dominare la tua vita; prendi il controllo e muovi i primi passi verso il cambiamento.
Se sei interessato a scoprire come una consulenza possa aiutarti a gestire lo stress e trasformare la preoccupazione in un punto di forza, ti invito a contattarmi. Insieme, possiamo lavorare per sviluppare un piano su misura per te, che ti permetta di vivere la vita che desideri con maggiore tranquillità e fiducia.