Ormesi e digiuno intermittente

18/04/2024

Nella regione che mi ospita, in Friuli, si tramanda un detto: “ciò che non ti soffoca ,ti ingrassa”. Ingrassare, in questo caso non vuole sottendere ad uno stato di malsana obesità, ma al conseguimento di uno stato di benessere dopo un lungo e faticoso periodo di criticità.

Questa infatti è una delle tante leggi biologiche, di cui è ricca la tradizione popolare, ovvero l’ORMESI.
La biologia ci insegna che, un elemento stressogeno elevato, non tuttavia tale da compromettere la vitalità cellulare, può essere considerato uno stimolo rigenerativo molto impattante. Questa è una legge generale valevole per tutti i tessuti biologici. Si considerano stressogeni, vari elementi di stimolo, dai pesi, per il tessuto muscolare, agli esercizi mentali, per il tessuto cerebrale. Una sorta di allenamento per la crescita biologica. Anche per quanto riguarda l’alimentazione, questa legge si presta ad alcune considerazioni.

Combinata con il digiuno, l’ORMESI diventa un’arma potente per ottimizzare il funzionamento del nostro corpo a livello cellulare. L’ORMESI, infatti può essere considerata la chiave per attivare la rigenerazione cellulare nel nostro organismo. Questa risposta allo stress attiva una serie di meccanismi cellulari che stimolano la rigenerazione cellulare e la riparazione delle cellule danneggiate. 

Il digiuno è stato oggetto di diversi studi, che hanno evidenziato potenziali benefici per la salute. Uno dei meccanismi chiave è l’autofagia. Quest’ultima, infatti, è un processo attraverso il quale, le cellule digeriscono e riciclano componenti danneggiati o non più necessari, contribuendo alla pulizia e alla rigenerazione cellulare.

Durante il digiuno, quando non viene assunta alcuna fonte di cibo, il livello di insulina, nel sangue, diminuisce e il corpo inizia a utilizzare le riserve energetiche, tra cui il glicogeno e i grassi immaganizzati. 

Per innescare in modo efficace il meccanismo di riparazione cellulare, è importante seguire alcune linee guida:

  1. Consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi regime di digiuno.
  2. Iniziare gradualmente, con periodi di adattamento.
  3. Assicurarsi di rimanere adeguatamente idratati durante il digiuno.
  4. Dopo il digiuno, è importante seguire una dieta equilibrata e nutriente per sostenere la rigenerazione cellulare e garantire un apporto sufficiente di sostanze nutritive essenziali.

Da alcuni anni, partendo da una modalità terapeutica oncologica, ha preso risalto, il digiuno intermittente. Tale metodica, è un approccio alimentare, che prevede cicli di digiuno, intervallati da periodi, in cui si mangia normalmente. Ci sono diverse modalità, ma le più comuni includono:

  1. Digiuno 16/8: si tratta di digiunare per 16 ore al giorno e di consumare cibo durante una finestra temporale di 8 ore. Ad esempio, si potrebbe scegliere di mangiare solo tra le 12:00 e le 20:00 e di digiunare per il resto del tempo.
  2. Digiuno 5/2: questo periodo prevede di mangiare normalmente per 5 giorni alla settimana e di ridurre l’apporto calorico a circa 500-600 calorie per gli altri due giorni non consecutivi della settimana.
  3. Digiuno alternato: in questo approccio si alternano giorni di digiuno, in cui si consumano poche calorie o si digiuna completamente, con giorni in cui si mangia normalmente.

In generale, il digiuno, può essere uno strumento potenzialmente utile per promuovere la riparazione cellulare, ma è importante praticarlo in modo sicuro e consapevole, tenendo conto delle proprie esigenze e condizioni di salute.

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