Infiammazione cronica di basso grado / Acidosi metabolica di basso grado

15/05/2024

Sia l’ ”INFIAMMAZIONE METABOLICA DI BASSO GRADO” che L’ACIDOSI METABOLICA DI BASSO GRADO” sono processi patologici che possono influenzare il benessere generale e la salute dell’organismo. Vediamo le analogie sia da un punto di vista medico sia biochimico:

  1. Nell’infiammazione cronica di basso grado, il corpo è coinvolto in un processo infiammatorio persistente, associato a numerose condizioni patologiche, come l’obesità, le malattie cardiache, il diabete, le malattie autoimmunitario, le patologie articolari degenerative. A livello biochimico, durante l’infiammazione cronica, vengono rilasciati mediatori infiammatori come citochine, linfochine, chemochine, prostaglandine e fattori di crescita che contribuiscono a mantenere attiva la risposta infiammatoria, che automantiene nel tempo le malattie cronico/degenerative.
  2. L’acidosi metabolica di basso grado si verifica quando il pH del sangue è leggermente inferiore alla norma (pH 7.4) a causa di un accumulo di acidi metabolici nell’organismo. Questo disequilibrio può essere causato da diversi fattori, tra cui una dieta ricca di alimenti acidi e/o acidificanti, l’esercizio fisico intenso, lo stress e lo stato infiammatorio cronico promosso da diverse condizioni patologiche. A livello biochimico, l’acidosi metabolica di basso grado può influenzare l’equilibrio acido/base dell’organismo ed alterare, in ultima analisi, il funzionamento ottimale degli organi

Entrambi gli stati patologici possono presentare come sintomi sfumati ma persistenti una stanchezza cronica, una debolezza muscolare, con ridotta capacità di recupero dopo uno sforzo fisico, patologie articolari, nonché cronici problemi digestivi e del tratto uro genitale

Per valutare uno stato infiammatorio di basso grado e uno stato di acidosi latente, possono essere studiati diversi parametri ematochimici, urinari, salivari e altri esami di laboratorio.

1.Per individuare uno stato infiammatorio di basso grado può essere opportuno studiare:

  • Proteina C reattiva (PCR). Un aumento della PCR può indicare uno stato infiammatorio di basso grado.
  • Una VES (velocità di eritrosedimentazione) alterata.
  • Emocromo completo, alcuni parametri come il numero dei globuli bianchi (leucocitosi) possono essere alterati.
  • Dosaggio di citochine, come alcune citochine pro-infiammatorie come l’IL-6 il TNF-alfa possono essere interessanti per confermare la presenza di una infiammazione.

2.Per individuare uno stato di acidosi metabolica latente, può essere interessante:

  • pH nel sangue arterioso o venoso, pH urinario e salivare.
  • Bicarbonato (HCO3-), un basso livello può essere indice di acidosi.
  • Gap anionico (alterazioni dell’equilibrio elettrolitico nel sangue).
  • Il dosaggio dei gas nel sangue arterioso. Misurare i livelli di CO2 e O2 nel sangue può, fornire importanti informazioni dell’equilibrio acido-base.

Tutto ciò va valutato nel contesto clinico complessivo del paziente.

In ambito strettamente ortopedico, sia la flogosi metabolica di basso grado sia l’acidosi metabolica di basso grado possono influenzare il degrado dei capi articolari, agendo sulla alterazione della fluidità articolare e in particolare sul liquido lubrificante, il liquido sinoviale

L’infiammazione può alterare l’equilibrio tra i componenti del liquido sinoviale, portando a cambiamenti nella sua viscosità. In generale l’infiammazione può causare un aumento della produzione del liquido sinoviale e una variazione della composizione delle proteine, delle cellule e delle molecole nel suo contesto, influenzando la viscosità.

In presenza di flogosi cronica di basso grado, il liquido sinoviale potrebbe diventare più denso o più sottile del normale, a seconda delle specifiche reazioni infiammatorie e delle condizioni articolari in gioco.

Un liquido sinoviale più viscoso o più fluido del normale potrebbe influenzare la sua capacità di assorbire gli impatti e di lubrificare le superfici articolari durante il movimento. Una eccessiva viscosità può aumentare l’attrito, ma anche una viscosità ridotta, potrebbe compromettere la capacità di lubrificazione e protezione.

Anche l’acidosi metabolica può influenzare, alterando, la composizione del liquido sinoviale. A livello biochimico, un ambiente acido altera la produzione e la qualità del liquido sinoviale, potenzialmente portando a una riduzione della viscosità.

Questo potrebbe contribuire allo sviluppo di condizioni come l’artrosi, in cui le cartilagini articolari si danneggiano.

Nel contesto di acidosi metabolica e di flogosi di basso grado, possono essere valutati diversi biomarcatori nel liquido sinoviale per comprendere lo stato di salute articolare.

  1. Le citochine pro infiammatorie, come il TNF-alfa, l’interleuchina (IL beta1 e-6). Queste citochine svolgono un ruolo chiave nella regolazione della infiammazione articolare.

  2. Prodotti di degradazione del collagene: biomarcatori come il C-telopeptide del collagene di tipo II (CTX-II) e il collagene di tipo I (CTX-I),possono essere valutati per stimare la degradazione del tessuto connettivale.

  3. Acidi grassi liberi.

  4. Livelli di pH del liquido sinoviale, possono essere modificati dallo stato di acidosi metabolica.

  5. Metalloproteasi della matrice (MMPs): enzimi che svolgono un ruolo nella degradazione della matrice extracellulare. Le MMPs aumentano anche negli stati infiammatori.

  6. Fattori di crescita vascolari (VEGF): peptidi coinvolti nelle fasi di rivascolarizzazione ma, altrimenti, presenti negli stati infiammatori.

Come facilmente si può dedurre da tutto ciò, la persistente presenza di uno stato di disequilibrio acido/base e quindi infiammatorio è spesso l’elemento motore di un subdolo degrado articolare che, da uno stato artritico (infiammatorio), esita in una alterazione, molto più complessa ed evidente come quella artrosica

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