Il Paradosso del Movimento

3/12/2024

Dottore, voglio guarire…. mi è stato detto che non mi devo muovere, e il ginocchio deve stare immobile.


Cosa c’è di vero in tutto questo? Escludendo casi particolari, molto poco o addirittura nulla se l’obiettivo è quello di innescare il processo rigenerativo dei tessuti. Da diversi anni, sostengo che l’incantesimo della biologia, si realizza per la contemporanea presenza di poliedrici fattori, assolutamente necessari e complementari tra loro, e solo grazie alla loro interazione si realizza la magia della trasformazione biologica.
Non esiste la singola molecola, oppure il singolo fattore, o il Super Eroe di turno, con una la sola forza energetica, la biologia è un’orchestra a più elementi che risponde a regole più profonde ed altrettanto più complesse tutte estremamente collegate.

Il tessuto articolare di un ginocchio, desolatamente inaridito dall’ azione persistente di uno stato infiammatorio, come un vento caldo di scirocco, che “brucia” le cellule e conduce all’ artrosi, può ancora ritrovare la vitalità smarrita del processo rigenerativo.

Sono partito da due parole chiave: articolazione e movimento che sono il “leitmotiv” di tutta la mia vita professionale e, rischiando di ripetermi, lo saranno anche nel futuro.

Mi è capitato molto spesso di spiegare ai miei Pazienti che per fare germogliare un seme, bisogna ricreare un territorio come il terroir dei viticoltori francesi, un’area dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, permettono la realizzazione di un vino specifico. Allo stesso modo se volessimo attivare un processo rigenerativo di un tessuto, dovremmo ricreare le condizioni, nel micro clima articolare più idonee affinché ciò possa accadere. Entrando nel tema, “il paradosso del movimento” è proprio il movimento lo starter di una sequenza a cascata, che innesca il processo di rigenerazione tissutale articolare. 

Entriamo più nello specifico, con la parola “ormesi” si caratterizza una risposta bifasica dell’organismo e di molti sistemi biologici esposti ad una ampia gamma di stimoli stressogeni, ovvero, il medesimo stimolo creatore del danno, in una fase successiva diventa esso stesso il gestore del processo rigenerativo.

In questo senso, Il movimento promosso dall’ azione muscolare, riveste questa duplice funzione nei confronti del sistema muscolo scheletrico. Non solo, recenti studi hanno evidenziato che gli esercizi di Body Flow Restriction, conosciuto come BFR, sono una modalità di allenamento che consiste nella restrizione controllata del flusso sanguigno mediante una fascia pneumatica” tourniquet” posta alla radice degli arti, con l’intento di costituire un ulteriore effetto stressogeno, ormetico e rigenerativo.

Come abbiamo avuto modo di appurare in altri incontri sul tema della salute e delle articolazioni, il ginocchio è una struttura complessa che gioca un ruolo cruciale nella stabilità e nella mobilità del corpo umano. Durante l’attività fisica e attraverso il Body Flow Restriction, si attivano diversi meccanismi biochimici che possono favorire non solo la crescita muscolare, ma anche la salute ossea e cartilaginea. Questo articolo esplorerà i cambiamenti biochimici e anatomo patologici che avvengono nel ginocchio durante questo tipo di allenamento. 

Meccanismi biochimici 

  1.  Stimolazione della sintesi della matrice extracellulare.
    Durante l’esercizio le cellule condrocitarie (presenti nella cartilagine) e gli osteoblasti (cellule ossee) vengono stimolate. L’attività meccanica genera forze di compressione e di tensione che attivano vie di segnalazione cellulare come il percorso MPAK (MitogenActivated Protein Kinases) e il pathway di Wnt beta catenina. Queste vie portano a un aumento della sintesi di molecole della matrice extracellulare, come il collagene di tipo II e proteoglicani, essenziali per la salute della cartilagine.
  2. Produzione di fattori di crescita.
    L’esercizio fisico induce un aumento dei livelli di fattori di crescita, in particolare l’IGF-1 e BMPs. L’IGF-1 promuove la proliferazione dei condrociti e degli osteoblasti, mentre le BMPs sono cruciali per la differenziazione e la mineralizzazione ossea.
  3. Regolazione delle citochine.
    L’attività fisica può modulare il profilo citochinico nell’ articolazione in particolare, una diminuzione delle citochine infiammatorie come IL-6 e TNF-alfa è stata associata all’esercizio regolare. Queste modifiche possono ridurre l’infiammazione e migliorare la salute articolare, contribuendo a creare un ambiente favorevole alla rigenerazione.
  4. Turnover osseo.
    L’esercizio stimola il turnover osseo, aumentando la produzione di osteocalcina e di marcatori di degradazione ossea il deossipiridolina. Un equilibrio tra osteoblasti (produttori di osso ( e osteoclasti (osteodistruttori) è essenziale per manternere la densità ossea e la resistenza meccanica.


Cambiamenti anatomopatologici.

  1. Modifiche della cartilagine: l’allenamento fisico in associazione al Body Flow Restriction, può portare a un miglioramento della densità della cartilagine.
  2. Rimodellamento osseo: Le forze meccaniche applicate durante l’esercizio fisico stimolano il rimodellamento osseo facilitando la deposizione ossea e migliorando la microarchitettura dell’osso subcondrale, essenziale per la distribuzione delle forze durante il movimento.
  3. Adattamenti vascolari: l’esercizio fisico migliora anche la perfusione sanguigna articolare, aumentando la disponibilità di nutrienti e ossigeno per le cellule cartilaginee e ossee. Ciò è fondamentale per il recupero e la rigenerazione dei tessuti. 

Assolvendo il movimento per non aver commesso un reato, si può assolutamente sostenere che invece favorisce la crescita muscolare portando benefici effetti alla salute articolare, contribuendo alla rigenerazione ossea e della cartilagine. 

Questi adattamenti biochimici, combinati con cambiamenti anatomopatologici, rendono l’esercizio fisico un importante strumento per la salute articolare e confermano che un approccio mirato all’allenamento può migliorare la qualità della vita e prevenire patologie degenerative.

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