Chirurgia
del ginocchio

«Nelle patologie del ginocchio prima di giungere all’intervento protesico, che considero la soluzione ultima, quando possibile, suggerisco altri percorsi terapeutici con metodiche meno invasive e conservative.»



La stabilità articolare del ginocchio è data da un complesso di strutture intra ed extra articolari. Il pivot centrale, determinato dalla presenza di due strutture altamente specializzate, i crociati. Dal complesso legamentoso periferico di sostegno ed, in ultimo ma non meno importanti, dai menischi. I legamenti crociati tengono collegati fra loro tibia e femore agevolando il corretto movimento del ginocchio.

La rottura del complesso legamentoso articolare si produce attraverso un evento traumatico rotazionale(una patologia tipica per gli atleti che praticano sport come il calcio), ma si può verificare spesso anche per incidenti sportivi e non ad alto impatto cinetico.

Quando si rompe un legamento, il ginocchio inizia a cedere, si avverte dolore e nelle ore successive al trauma si gonfia e camminare diventa difficile.

Questi sintomi aumentano nei primi giorni successivi all’evento ma poi calano gradualmente. È indispensabile la visita da uno specialista ortopedico e l’esecuzione di esami strumentali come la risonanza magnetica per definire con precisione l’entità e la tipologia del danno.


Nel caso di persone anziane che fanno poco movimento o comunque adulti che non svolgono attività pesanti o attività fisica impegnativa è possibile applicare la terapia conservativa, ossia evitare di intervenire chirurgicamente.

Questo percorso prevede attività di riabilitazione, da svolgere rigorosamente a stretto contatto con professionisti esperti, per imparare a superare il senso d’instabilità del ginocchio che la rottura del legamento può provocare.

Il rafforzamento di ciascun muscolo interessato al movimento dell’articolazione danneggiata è finalizzato a ricreare la migliore condizione di stabilità e prevede specifici esercizi per la rieducazione alla percezione del movimento.

L’obiettivo finale e ricreare un rapporto di forza paritario fra i muscoli anteriori e quelli posteriori della coscia.


Non sempre è necessario giungere all’intervento chirurgico, molto dipende dall’età, dallo stile di vita e dal tipo di attività che svolge il paziente.

Un giovane che pratica sport a livello agonistico dovrà per forza operarsi, se vorrà riprendere la sua attività. In ogni caso per ciascun paziente occorre fare precise valutazioni sul quadro generale e sul danno effettivo.


L’intervento può essere fatto con tecnica mininvasiva, per ridurre al minimo i segni permanenti. Si praticano piccoli fori attraverso i quali con l’ausilio di telecamera si esegue l’operazione.

Le tecniche chirurgiche per la ricostruzione dei legamenti crociati si differenziano per il tipo di tendine che andrà a sostituire quello danneggiato. In generale si tende a procedere con il prelievo direttamente dal paziente (autologo):

  • tendine semitendinoso e gracile
  • tendine rotuleo.
  • meno frequentemente con tendine da donatore (allograft).
    Il sistema allograft si utilizza più frequentemente in caso di rottura di più legamenti o in fase di revisione.


Dopo l’evento traumatico e una visita specialistica che indica le analisi cliniche da svolgere per determinare con precisione il danno, si può consigliare una prima fase riabilitativa per ripristinare la flessione e l’estensione completa del ginocchio e per il rafforzamento dei muscoli interessati. Si decide poi se vi sono le condizioni per procedere con l’intervento chirurgico e quale tecnica operatoria applicare.

L’anestesia può essere fatta con tecnica peridurale, spinale o generale sulla base delle caratteristiche e del volere del paziente.

La degenza è di 1 o 2 giorni cui seguirà un periodo di riabilitazione di circa 6 mesi da svolgere con l’ausilio di personale qualificato.


In generale il lavoro sedentario può essere ripreso dopo almeno una settimana, mentre i lavori pesanti richiedono almeno 2 o 3 mesi di sospensione, fermo restando l’obbligo di svolgere attività riabilitativa, alternando palestra e piscina.